Il restauro, la ristrutturazione o più in generale il recupero, è un’attività legata alla manutenzione, al riuso, al ripristino e alla conservazione di manufatti storici e non solo, quali ad esempio un mobile, una poltrona una cornice, un dipinto o un immobile.
Per restaurare un manufatto, vanno “rifatte” le parti rovinate o che mancano a causa del tempo o per qualche incidente accadutogli (polvere, muffa, umidità, calamità naturali ecc.).
Questo intervento porta ad un elemento del tutto uguale o differente rispetto all’esistente.
Il termine viene dal latino restaurare, composto da “re” che significa “di nuovo” e “stàurare” che significa “rendere solido“, oppure dal gotico “stiuryan” che significa “fissare“.
Questo termine, però, nel tempo, ha acquisito vari significati spesso in aperta contraddizione, in relazione alla cultura del periodo e al rapporto di questa con la storia, così da rendere impossibile una definizione univoca.
Il significato attribuito ai termini “restauro” e “conservazione” varia notevolmente a seconda degli autori, tanto da trovarli a volte come termini di una alternativa e a volte come intercambiabili.
Il nostro studio si occupa principalmente di recuperare il patrimonio edilizio esistente ma anche di progettare nuove creazioni impegnandoci quotidianamente nel combinare il gusto individuale con l’unicità propria di ogni opera.
L’architettura non è un invenzione di pochi intellettuali organici al sistema o un privilegio dedicato a pochi, ma una realtà che riguarda il modo di vivere dell’intera umanità.
Il processo di cambiamento di un immobile ha otto obiettivi indipendenti, le otto R: rivalutare, ricontestualizzare, ristrutturare, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizare, riciclare. Uno o tutti insieme, questi intenti, portano ad un risultato nuovo e pronto per le sfide che il tempo gli riserverà.
Architetto Alessio Virgili